Stefano Fagnani, Paolo Arosio, Federico Arosio, Matteo Sartori
In ambito implantologico, l’evoluzione tecnologica mira a identificare la progettazione come elemento cardine per aumentare qualità, predicibilità e sopravvivenza delle riabilitazioni.
Strumenti quali la CBCT, la scansione intraorale, lo scanner del viso integrati tra di loro creano un’immagine virtuale del paziente che consente una più precisa pianificazione della riabilitazione protesica e una conseguente progettazione implantologica coerente con gli elementi da realizzare e la disponibilità ossea.
Per il clinico, questa fase si sta dimostrando un momento diagnostico imprescindibile per valutare le possibili opzioni chirurgiche e protesiche intercettando preventivamente eventuali problematiche: la scelta dei dispositivi intraossei da applicare, la necessità di eseguire procedure osteoplastiche o rigenerative, le opzioni protesiche da applicare immediatamente o dopo osteointegrazione.
Per il paziente, i vantaggi sono rappresentati da maggiore sicurezza, informazione e consapevolezza di quanto viene proposto a livello terapeutico potendo così scegliere in modo sereno e quindi esprimere adeguatamente il proprio consenso.
La digitalizzazione del paziente consente, quindi, di eseguire una progettazione virtuale della protesi finale e una simulazione chirurgica che minimizza il margine di errore. Tuttavia, l’esecuzione di una procedura clinica corretta trova un ostacolo pratico se questo progetto non riesce ad essere portato con precisione nelle fasi chirurgiche e protesiche.
Le tecniche chirurgiche guidate in implantologia si eseguono ormai da diversi anni e hanno subito dei continui miglioramenti per le esperienze acquisite e l’evoluzione dei materiali.
La sfida costante è rappresentata, infatti, dal trasferimento dal progetto virtuale al caso clinico reale minimizzando gli errori nelle diverse operazioni di preparazione del tunnel, di inserimento dell’impianto e, dove possibile, di applicazione della protesi. La chirurgia guidata nasceva con mascherine in resina acrilica o termostampata su cerature diagnostiche o mock-up protesici con fori o docce per suggerire all’implantologo il punto dove eseguire la preparazione iniziale corrispondente alla futura emergenza protesica.
Richiedi qui Quintessenza Internazionale 1/2025 e leggi la nostra rubrica DENTECHSTRY - Lo Speciale dell'Innovazione Odontoiatrica.
Condividi: