Facendo due conti, posso dire che nella vita professionale di un odontoiatra, e calcolando questa vita professionale intorno ai 40 anni, si va incontro sicuramente ad almeno due richieste di risarcimento danni”.
Comincia così la nuova puntata di puntata di Dentechstry, il Podcast dell’innovazione odontoiatrica, promosso da IDI Evolution, ed a parlare è il dott. Marco Scarpelli stimato odontologo forense e attualmente presidente di ProOF (Progetto odontologia forense), l’associazione dei medici odontoiatri specializzati in odontologia forense.  

Prof. Scarpelli che dopo aver spiegato chi è, cosa fa e come si forma un odontologo forense, rassicura i colleghi dentisti: “I numeri dei contenziosi sono, per fortuna - nonostante molti pensino esattamente il contrario, perché male informati, - quanto meno in odontoiatria, in deciso miglioramento. L'Associazione di cui io sono membro e dirigente (ANDI NdR) ha una polizza collettiva, con circa 15.000 iscritti, e una gestione di sinistri nell'ordine di 450-500 all'anno, ma con almeno un terzo di questi che vanno senza seguito. Quindi, in realtà, nell'arco della vita è oggi verosimile affermare che si può gestire, entrare personalmente, in un solo sinistro”.  

Per prevenire il contenzioso il consiglio del dott. Scarpelli è quello di parlare con il paziente, chiarire e spiegare sempre tutto.   “Qualsiasi cosa accada nello studio dell'odontoiatra anche se negativa, –dice il dott. Scarpelli- deve essere oggetto di completa informazione del paziente. Potrei dire, anzi voglio dire, che la stragrande maggioranza dei contenziosi deriva, più che altro, da un difetto di comunicazione che non dalla comparsa di un problema. Un paziente, con un problema anche serio, assistito dal medico odontoiatra è un paziente che conosce, che sa e che quindi può misurare il problema. E quindi è meno ansioso e soprattutto fidelizzato, e spesso in rapporto comunque aperto con il collega”.  

E su come si dovrebbe comunicare con il proprio paziente, il presidente ProOF consiglia: “La comunicazione deve essere non una comunicazione ad una via, cioè medico- paziente, ma deve essere una comunicazione a doppia via, e quindi neanche medico-paziente ma prima di tutto paziente-medico: “che cosa vuoi da me? perché sei venuto da me?” Una volta che il paziente ha informato esattamente il medico, che deve quindi imparare, oltre che a parlare, anche ad ascoltare, si può spiegare e da quel momento deve iniziare un dialogo”.  

Per semplificare la comunicazione, prevenire il contenzioso, ma anche in caso di denuncia poter dimostrare che si è operato in modo corretto, le nuove tecnologie sono di grande aiuto. Spesso, viene ricordato l’odontoiatra perde il contenzioso solo perché non ha potuto presentare i documenti, i dati pre e post operatori.  

Attraverso le possibilità messe a disposizione dal digitale, l’odontoiatra può archiviare e catalogare tutte le informazioni necessarie e facilmente reperirle se servono, ricorda il dott. Scarpelli citando ad esempio Alfred di IDI Evolution.  

La questione ‘Alfred’ –continua Scarpelli- è ancora un pochino al di là perché non è solo un problema di comunicazione ma anche un problema di gestione, poi, dell'attività clinica, attraverso dei meccanismi di controllo costante reciproco e attraverso anche dei meccanismi funzionali rispetto all'atto clinico. Quindi ci si sposta dal tema comunicazione-informazione-consenso ad un tema ancora più vasto che è comunicazione-informazione-consenso, ma anche controllo dell'attività clinica”.  

Ho partecipato, insieme al collega Roberto Cristofanini, all'elaborazione di questo progetto che non è altro che una sorta di fattore che permette, attraverso una serie di dati, di fare un controllo, e se i dati se il totale dei punteggi dei dati non arriva a un valore soglia minimo (su un valore 100 massimo) avverte, dà un alert, dando l'indicazione e segnalando qual è il problema. Ovviamente tutto questo si basa su criteri di metodo molto schematici, ma è l'unico modo per ottenere un controllo sistematico. E naturalmente il controllo sistematico deve essere verificato costantemente”. 

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