Su Wikipedia, alla voce “Artigiano Digitale”, si legge: “Un artigiano digitale (detto colloquialmente maker) è una persona che svolge attività di bricolage e, in generale, di fai-da-te avvalendosi di tecnologie digitali.” 

La nostra epoca è ricca di contrasti tra tradizione e innovazione, tra futuro e radici, tra artigianalità e digitalizzazione. Eppure, ci sono professionisti che sono in grado di valorizzare l’artigianalità grazie a strumenti inediti messi a disposizione dall’innovazione tecnologica. Sono artigiani, o – potremmo dire - makersche ogni giorno cercano di far sì che tradizione e innovazione non si scontrino ma si incontrino, valorizzandosi vicendevolmente. 

I makers non rinunciano alla qualità, al tailor-made, alla cura di ogni singolo dettaglio che è propria dell’artigianato. Hanno capito, però, che il digitale è la chiave per proiettarsi verso il futuro. Ed è questo quello che è successo anche nel settore dell’odontoiatria, dove alcune realtà hanno saputo unire il digitale e gli strumenti tecnologicamente più all’avanguardia con l’attenzione per la qualità sartoriale. 

“Da quando nel 2007 con IDI Evolution abbiamo rivoluzionato il concetto di laboratorio odontotecnico inaugurando Sorridi - il primo digital lab aziendale che centralizzava, digitalizzava e industrializzava i processi odonto-protesici, abbiamo dimostrato al mercato che il binomio uomo-macchina rappresenta il futuro dell’odontoiatria. Quel nome, quell’imperativo così semplice e allo stesso tempo così forte, ci ha accompagnato lungo un percorso durato 14 anni.” - Dichiara Andrea Piantoni, Chief Innovation Officer di IDI Evolution, pronto a presentare al mercato il nuovo volto del reparto.
E prosegue: “Oggi, nel 2021, il reparto Sorridi è pronto ad affrontare una nuova trasformazione e a diventare IDI Makers: il reparto di ricerca, progettazione, prototipazione e produzione odonto- protesica più evoluto presente sul mercato italiano. Una metamorfosi che non è solo formale, ma anche strutturale, in quanto porterà l’azienda ad intraprendere una nuova fase di crescita verso ulteriori traguardi.” 

Le novità che IDI Makers presenterà nel breve termine saranno diverse, e ognuna a suo modo è destinata ad introdurre, sempre grazie all’incontro tra tradizione e innovazione, una rivoluzione nel mondo dell’odontoiatria: la fusione tra tornio a controllo numerico e fresatore a 5 assi, nuove tipologie di stampa 3D, nuovi bio-materiali o polimeri ad altissima resistenza. E ancora, una consulenza automatizzata grazie alla piattaforma Alfred, la progettazione anche su modelli dinamici grazie ai dati di Itaka, fino all’introduzione di Thanos per il controllo numerico e di un innovativo robot a 5 assi per test in movimento. 

“La nostra realtà ha dato vita ad un circolo virtuoso che pone al centro la soddisfazione finale del paziente, e all’interno del quale i clinici vengono messi nella condizione di lavorare in maniera più sicura, efficiente, risparmiando tempo e performando di più. Ogni giorno riusciamo a garantire ai clinici dei prodotti di altissimo livello, realizzati da professionisti specializzati, che lavorano con macchinari all’avanguardia e proseguono incessantemente nella ricerca di materiali sempre migliori. Il digitale è il futuro del settore, ma il valore umano farà sempre la differenza”. Aggiunge Piantoni. 

Ma questo nuovo nome racconta e porta con sé anche un altro dei valori fondanti. La nascita della cultura dell'artigianato digitale è infatti strettamente associata alla diffusione dei cosiddetti Maker Spaces, ovvero di spazi di innovazione collaborativa.

"Ed è proprio così che noi abbiamo sempre inteso la nostra realtà: come uno spazio di innovazione in cui il gioco di squadra è una condizione irrinunciabile. Ecco perché i Makers, per noi, non sono solo le nostre 25 risorse altamente specializzate, i designer, gli ingegneri e i responsabili; ma sono anche i nostri 1000 clienti, coloro che supportiamo quotidianamente e che a loro volta ci supportano e ci motivano a fare del nostro meglio, spingendoci al di là di ciò che noi stessi credevamo possibile. E non per primeggiare, ma per evolvere insieme.” Conclude Piantoni.  

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